I parrocchiani sono invitati mercoledì 19 febbraio alle ore 20.30, per un’Assemblea Generale della nostra Collaborazione Pastorale di Marcon, Gaggio e S. Liberale in Chiesa SS. Patroni. Anche il Vescovo Michele sarà presente e ci aiuterà a vivere questa tappa del Sinodo diocesano.
1a riflessione: dal 2017 il vescovo Gianfranco Agostino ha coinvolto le parrocchie della diocesi in un cammino unitario di riflessione e azione pastorale. Ha cercato, innanzitutto, di promuovere e consolidare nelle comunità cristiane, uno stile di partecipazione “sinodale”. Questo vuol dire interessare tutti i membri della chiesa alle sue scelte e alla sua gestione. Si sono riuniti rappresentanti delle Collaborazioni Pastorali dell’intera diocesi e dopo un discernimento, essi hanno stabilito tre priorità da attuare nelle parrocchie:
- curare una conversione alla prossimità,
- incrementare stili di vita più evangelici
- curare l’inserimento e accoglienza delle nuove famiglie.
Quest’anno, dopo un ascolto e deliberazione, le parrocchie dovranno presentare all’equipe diocesano del Sinodo, le azioni concrete che intendono attuare nei confronti di una delle priorità, ritenute più importanti.
2a riflessione: il Vescovo ha invitato ogni Collaborazione Pastorale della diocesi a scegliere una delle tre priorità individuate dal Sinodo e chiarire azioni concrete per attuarla. Ha affidato la deliberazione ai Consigli Pastorali che poi, in un secondo momento, hanno il compito di coinvolgere l’intera comunità. In questi anni, i nostri Consigli si sono impegnati a lavorare sui temi della Caritas, della Pastorale Familiare e dell’Evangelizzazione. Su questo sfondo hanno deciso di focalizzare l’attenzione sulla cura della conversione alla prossimità. Data l’eccessiva ampiezza del tema e la tendenza a restare sul generico, i membri dei Consigli si sono domandati quali sono le forme di prossimità che ci sembrano più importanti oggi? Qual è la chiamata che il Signore ci rivolge? I Consigli hanno ristretto il campo di riflessione e azione sulla prossimità agli immigrati, per non rimanere su un piano generico di buoni propositi. Hanno costatato che la relazione con gli immigrati sta attraversando un periodo particolarmente difficile, non tanto per il numero sul nostro territorio, quanto per atteggiamenti d’intolleranza, per il linguaggio aggressivo dei media e per lo sfruttamento nel mondo del lavoro (vedi il caporalato a Marghera). Si sono informati dai rappresentanti della Caritas, dalle cooperative sociali che li danno accoglienza e dalla famiglia Calò di Treviso, riconosciuta come modello di accoglienza. Ci hanno chiarito diverse questioni e ci siamo già mossi su due fronti: l’insegnamento dell’italiano agli immigrati sul territorio e l’accoglienza di un ragazzo (Adamà) in canonica.
3a riflessione: l’assemblea del 19 sarà un’occasione per lasciarci coinvolgere personalmente dalla priorità scelta dai Consigli Pastorali: la conversione alla prossimità verso gli immigrati. Non sarà un incontro in cui saremo invitati a parlare davanti a tutti. Al contrario, cercheremo di creare un contesto di riflessione personale e approfondimento collettivo e non un dibattito pubblico fatto di monologhi. La serata inizierà con alcune sollecitazioni e poi ci divideremo in piccoli gruppi di appartenenza o riuniti spontaneamente (non più di 6 persone). Ci verrà data una traccia dalla quale partire per condividere le nostre considerazioni e proposte concrete in ordine al tema. Si tratta di abbozzare delle azioni concrete che non saranno comunicate quella stessa sera, ma dopo qualche mese in una seconda assemblea prevista per il 23 maggio. In quell’occasione potranno essere condivise scelte maturate e più chiare. Tutto questo è semplicemente un tentativo di camminare insieme come comunità verso alcuni obiettivi comuni, arricchendoci a vicenda: modalità di vivere la chiesa, chiamata – “sinodalità”.
don Dario e Don Silvano